In molte regioni dell'Asia, l'annegamento nelle immediate vicinanze delle abitazioni e' la prima causa di mortalita' infantile: secondo un recente studio condotto da The Alliance for Safe Children (TASC) in collaborazione con l'UNICEF, addirittura un quarto dei decessi sotto i 4 anni di età in Bangladesh, Cambogia, Vietnam, Thailandia e nelle province cinesi di Pechino e Jiangxi, è dovuto a incidenti di questo tipo.
In altre parole, la caduta in acqua uccide in questi Paesi più delle più temute e combattute malattie "killer" dell'infanzia - morbillo, polmonite, tetano, difterite ecc. messe insieme.
La prevenzione può azzerare la mortalità da annegamento. Il rapporto, intitolato "Child Drowning: Evidence for a newly recognized cause of child mortality in low and middle income countries in Asia" evidenzia come la quasi totalità di queste morti potrebbe essere prevenuta.
«Per troppo tempo l'annegamento è stato un killer nascosto» spiega Gordon Alexander, direttore dell'Ufficio di Ricerca presso lo Innocenti Research Center (IRC) il centro internazionale di ricerca dell'UNICEF, con sede a Firenze. «Negli ultimi 30 anni sono stati compiuti notevoli progressi nella riduzione delle malattie infettive, ma non c'è stato alcun miglioramento sul versante delle morti per annegamento. Il risultato è che oggi la morte in acqua è la prima causa di decesso fra i bambini nel primo anno di vita nei Paesi esaminati da questa indagine, e il problema resta al margine delle politiche sociali».
Lo studio, basato su interviste ai nuclei familiari, ha anche rivelato la clamorosa sottostima delle morti di questo tipo riportata nelle statistiche ufficiali: in Bangladesh, il numero di decessi infantili per annegamento che conoscevamo fino a ieri (basate sulla stima dei Global Burden of Diseases del 2004) va probabilmente moltiplicata per tre.